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Tratta di esseri umani: la lotta dell’UE
Il 18 novembre si celebra la Giornata Mondiale contro il Traffico di Esseri Umani, un’importante occasione per sensibilizzare l’opinione pubblica sulla necessità di politiche più efficaci per prevenire e combattere questo crimine odioso. La tratta di esseri umani colpisce tutti gli Stati membri dell’OSCE, sia come Paesi di origine che di destinazione. Questa problematica riguarda le sfere dei diritti umani, dello stato di diritto, dell’applicazione della legge e del contrasto al crimine, così come la disuguaglianza, la discriminazione, la corruzione, il disagio economico e la migrazione, interessando ogni nazione. I nuovi conflitti, il cambiamento climatico, l’aumento della disuguaglianza e della povertà continuano a lasciare milioni di persone vulnerabili, prostrate e isolate in tutto il mondo.
IN COSA CONSISTE LA TRATTA DI ESSERI UMANI?
La Direttiva europea ha adottato una nuova e più ampia definizione di tratta di esseri umani, definendola nell’art 3 del Protocollo delle Nazioni Unite. ”Per traffico di persone, si intende il reclutamento, trasporto, trasferimento, l’ospitare o accogliere persone, tramite l’impiego o la minaccia di impiego della forza o di altre forme di coercizione, di rapimento, frode, inganno, abuso di potere o di una posizione di vulnerabilità o tramite il dare o ricevere somme di danaro o vantaggi per ottenere il consenso di una persona che ha autorità su un’altra a scopo di sfruttamento. “
Le forme di tratta sono molteplici; dalla prostituzione e ad altre forme di sfruttamento sessuale, al lavoro forzato o pratiche analoghe, l’asservimento o il prelievo di organi. La maggior parte delle vittime sono donne e bambini, ma, secondo le statistiche sono in aumento anche il numero degli uomini.
Le Commissioni Territoriali hanno alcune linee guida; le cosidette 3P: prevenzione, perseguimento (ambito penale) e protezione. Nel 2013, l’OSCE ha aggiunto una quarta “P” – un capitolo sui partenariati, rimarcando la necessità di accrescere la cooperazione con le organizzazioni internazionali ed altri partner, anche nell’ambito dell’applicazione della legge.
QUAL’E’ L’IMPEGNO DELL’UE?
La Convenzione del Consiglio d’Europa n. 197 sulla lotta alla tratta di esseri umani, approvata a Varsavia il 16 maggio 2005, ed entrata in vigore il 1 ° febbraio del 2008, fu elaborata con lo scopo di “rafforzare la protezione stabilita dal Protocollo e di sviluppare le disposizioni ivi contenute” Nel 2011, il Parlamento europeo e del Consiglio ha emanato una Direttiva 2011/36/UE, concernente la prevenzione e la repressione. Il Nodo centrale del testo è l’ampia definizione di “tratta” e “sfruttamento”. Aperta all’adesione di qualsiasi Paese, la Convenzione impone agli Stati l’obbligo di adottare misure atte a combattere il fenomeno. Per garantire il rispetto di tale disposizione, ha istituito un meccanismo di controllo e monitoraggio formato da due organi: il Gruppo di esperti sulla lotta contro la tratta degli esseri umani e il Comitato delle Parti. Tra le molteplici disposizioni del testo, assume particolare importanza il GRETA, il gruppo di esperti che si occupa di monitorare gli Stati parte nell’applicazione della Convenzione. Greta contiene un meccanismo di valutazione e controllo onde evitare casi in cui la duplicazione di sforzi e dove il coordinamento tra le organizzazioni internazionali con competenze in materia di azioni per contrastare la tratta.
GRETA
Gruppo di esperti (GRETA) è stato istituito ai sensi dell’art. 36 della Convenzione del Consiglio d’Europa sulla lotta contro la tratta di esseri umani e ha la funzione, assieme a un Comitato composto dai rappresentanti presso il CM degli Stati parte della Convenzione, di monitorare l’applicazione degli obblighi contenuti nella Convenzione. Si compone di 10-15 esperti indipendenti, appartenenti ai Paesi firmatari e provenienti da diverse esperienze professionali, che vengono eletti rispettando il principio del bilanciamento geografico e della parità di genere per quattro anni con una possibilità di rinnovo. Giuristi, funzionari, medici, rappresentanti delle forze dell’ordine, psicologi, esponenti della società civile, i membri si occupano di monitorare i singoli Stati per assicurare il rispetto di quanto previsto nella Convenzione.
Se considerato necessario dal GRETA, ulteriori informazioni possono essere richieste a organizzazioni di società civile oppure reperite attraverso visite nel Paese. La bozza di rapporto viene inviata allo Stato interessato per ottenere commenti. Quando li riceve, il Gruppo prepara un rapporto finale con le proprie conclusioni e lo spedisce al Paese interessato e al Comitato delle Parti, che può adottare raccomandazioni sulla base di quanto contenuto nel documento. Ciascun Paese nomina una contact person che coopera con il Gruppo di esperti, distribuendo il questionario ai diversi organismi nazionali interessati, coordinando le loro risposte e inviando al GRETA una versione consolidata dei commenti al questionario.
INIZIATIVE GLOBALI CONGIUNTE PER AFFRONTARE LA TRATTA DI ESSERI UMANI
Con 57 Stati partecipanti tra Nord America, Europa e Asia, l’Organizzazione per la Sicurezza e la Cooperazione in Europa (OSCE) è la più grande organizzazione di sicurezza regionale al mondo. L’OSCE adotta un approccio globale alla sicurezza, che comprende dimensioni politico-militari, economiche, ambientali e umane. In qualità di membro dell’Alleanza OSCE, l’UNHCR ha svolto un ruolo chiave nella prevenzione del traffico di esseri umani. Nel 2006, l’UNHCR ha applicato l’articolo 1A(2) della Convenzione di Ginevra del 1951 e/o il Protocollo del 1967, relativi allo status dei rifugiati, alle vittime di tratta e a coloro che rischiano di diventarne vittime. L’Agenzia ha la responsabilità di prevenire il rischio di sfruttamento dei rifugiati, dei richiedenti asilo e delle altre persone sotto la sua protezione. Inoltre, è incaricata di garantire che le persone vittime di tratta o che temono di diventarlo, e che soddisfano la definizione internazionale di rifugiato, vengano riconosciute come tali o ricevano la protezione internazionale a cui hanno diritto, A livello internazionale, l’UNHCR collabora con diverse organizzazioni, tra cui UNODC, UNICEF, OHCHR, UNFPA, OIL e OIM, per sviluppare iniziative globali congiunte contro il traffico di esseri umani, che richiede un approccio multi-agenzia, multi-settoriale e centrato sui diritti umani. Nel 2020, l’UNHCR e l’OIM hanno pubblicato il “Joint Framework on Developing Standard Operating Procedures for the Identification and Protection of Victims of Trafficking“, migliorando i meccanismi di referral e rafforzando la cooperazione tra le due agenzie. Inoltre, l’UNHCR fa parte del gruppo di lavoro dell’ICAT (Inter-Agency Coordination Group against Trafficking in Persons), contribuendo con la sua esperienza alla pubblicazione di documenti come la nota del 2017 sulla correlazione tra lo status di rifugiato e la tratta di persone.
CONCLUSIONI
La tratta degli esseri umani rappresenta una delle più gravi violazioni dei diritti umani, una piaga globale che colpisce milioni di persone ogni anno, sfruttando le loro vulnerabilità per profitto. Affrontare questo fenomeno richiede uno sforzo concertato da parte di governi, organizzazioni internazionali, società civile e singoli individui. Solo attraverso la prevenzione, il rafforzamento delle leggi e l’assistenza alle vittime possiamo sperare di spezzare il ciclo della schiavitù moderna. È indispensabile che la consapevolezza e l’impegno collettivo crescano per combattere questa forma di sfruttamento disumana e costruire un futuro in cui la dignità di ogni persona sia pienamente rispettata.