Diritti e tutela dei popoli indigeni in Colombia

In Colombia, le lotte dei popoli indigeni per i propri diritti affondano le radici nei secoli scorsi. Questi movimenti si sono focalizzati soprattutto sulla rivendicazione dei diritti fondamentali quali la terra, la cultura e l’autogoverno. Nel 1982, con la creazione dell’ONIC (Organizaciòn Nacional Indìgena de Colombia), è stata stabilita un’entità politica per coordinare e rappresentare la maggior parte delle etnie colombiane al governo. L’ONIC ha elaborato una piattaforma di lotta basata su unità, terra, cultura e autonomia. Il risultato di questi sforzi è stata l’approvazione nel 1991 della Costituzione. La Costituzione riconosce i diritti territoriali delle comunità indigene e il loro diritto all’autogoverno, stabilendo così il loro diritto ad abitare e utilizzare le terre tradizionalmente occupate e la partecipazione attiva alla gestione delle risorse naturali nei loro territori. Questo riconoscimento è fondamentale per preservare identità, cultura, lingua e stile di vita delle comunità indigene.

Indigeno in Colombia
Indigeno | ©Giada Malagoli Minutiello

SIERRA NEVADA, COLOMBIA

Gli Arhuacos, noti anche come Iku, sono una delle quattro comunità indigene che vivono nella Sierra Nevada de Santa Marta, nel nord della Colombia. Gli Arhuaco, insieme ai Kogi e Wiwa, sono uno dei tre popoli i cui antenati erano collegati all’antica ed avanzata civiltà Tayrona. Questa zona ha la catena montuosa più alta del mondo ed è stata dichiarata, nel 1979  dall’UNESCO, come Riserva della Biosfera dell’Umanità, e nel 2013, grazie a tutti gli ecosistemi climatici che questa zona offre, la rivista Science l’ha nominata riserva naturale “più insostituibile” del mondo.

Attualmente, gli Arhuacos sono suddivisi in 42 comunità separate che, insieme, danno vita alla Federazione Indigena Tayrona e sono presenti principalmente nella parte sud-occidentale della Sierra Nevada e nelle zone dei fiumi San Diego e Mingueo.

GLI ARHUACOS E IL MITO DEL FRATELLO MAGGIORE

Gli Arhuacos dimostrano una forte coesione comunitaria e un profondo legame con la propria cultura. La Sierra Nevada de Santa Marta rappresenta per gli Arhuacos il territorio ancestrale e l’equilibrio spirituale di cui si sentono I custodi del mondo seguendo il mito della creazione in cui la Sierra Nevadarappresenta il Fratello Maggiore ed è responsabile di mantenere l’equilibrio sul Fratello Minore, ovvero il resto della civiltà.

La visione cosmologica degli Arhuacos si focalizza sull’atto di restituire alla terra ciò che essa ci ha generosamente offerto. La loro filosofia si basa sull’interconnessione tra natura e società, viste come un’unica entità. Questa prospettiva deriva dalla legge sacra, immutabile nel tempo, che spiega l’origine della materia, dell’evoluzione, dell’equilibrio e della conservazione dell’armonia.

I quattro principi fondamentali che guidano gli Arhuacos nella cura della Madre Terra riflettono anche il loro modo di vivere. Essi si impegnano nel rispetto e nell’uguaglianza, riconoscono la diversità come elemento fondamentale, e considerano la Madre Terra come soggetto di diritto, promuovendo la consapevolezza che il territorio non deve essere sfruttato ma va riconosciuto come fonte di vita. Attraverso molti anni di dedizione, gli uomini (Mamos) e le donne (Sagas) acquisiscono le competenze e la sensibilità necessarie per comunicare con i picchi innevati, connettersi con la conoscenza dei fiumi e decifrare i messaggi della natura. Basato sulla Legge dell’Origine, una filosofia che governa i rapporti umani con la natura e l’universo, il Sistema Ancestrale di Conoscenza comporta la cura dei luoghi sacri e la partecipazione a rituali battesimali, riti nuziali, danze e canti tradizionali, e retribuzioni o offerte ai poteri spirituali. Si ritiene che questa saggezza ancestrale svolga un ruolo fondamentale nella protezione dell’ecosistema della Sierra Nevada e nel l’evitare la perdita del l’identità culturale dei quattro popoli della regione. Il sistema ancestrale del sapere si trasmette di generazione in generazione attraverso la pratica culturale, le attività comunitarie, l’uso della lingua indigena e l’attuazione dei sacri mandati. Il processo di trasmissione include la comprensione delle relazioni fisiche e spirituali con Madre Natura e i siti sacri.

Giada Malagoli Minutiello
Giada Malagoli Minutiello

Fotografa, viaggiatrice solitaria e appassionata di diritti umani. Attraverso le mie foto e le mie parole, racconto le discriminazioni nel mondo per far luce su realtà nascoste nella speranza di sensibilizzare e promuovere un cambiamento sociale.